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Mobilità green


Aerel ha sviluppato una metodologia integrata per la promozione della mobilità sostenibile o "Green Mobility"  associata ai Piani Energetici Locali. Lo studio dei fenomeni di massa nelle grandi metropoli richiede una valutazione complessa che obbliga i ricercatori ad una verifica su differenti piani. Nei contesti di piccole e medie dimensioni invece lo studio è in grado di integrare le soluzioni energetiche con quelle di trasporto locale per un risultato ottimale ed in tempi brevi. Aerel punta contemporaneamente alle diverse tipologie di mobilità sostenibile in funzione del contesto locale e delle esigenze di trasferimento di persone e beni.

Green Mobility

  • Mobilità terrestre
    • Trasporto collettivo
    • Tecnologie a basso impatto (elettrica e idrogeno o ibrida)
    • Piste ciclabili
    • Razionalizzazione dei percorsi
  • Mobilità nautica
    • Trasporto collettivo
    • Tecnologie a basso impatto

Mobilità terrestre

La mobilità terrestre ovviamente ha un ruolo predominante nelle attività di ricerca di Aerel, trattandosi della forma di mobilità con il più alto impatto sulla vita quotidiana dei cittadini e con un peso rilevante nelle economie degli Enti Locali

Navigare Green

Non solo auto elettriche. Anche la mobilità “via mare” è sempre più attenta alla sostenibilità. Cresce infatti l’interesse verso le nuove proposte “green”, a propulsione alternativa, che molte aziende e cantieri navali stanno presentando: imbarcazioni elettriche, ibride, ad energia solare, a idrogeno, o create per l'utilizzo di combustibili alternativi e meno "carbon-intensive" (gpl, biodisel). Prova del crescente interesse è anche il grande successo che i modelli di imbarcazioni eco-friendly, in particolare elettriche, hanno riscosso al recente Salone nautico di Venezia. Per rispondere quindi ai vari interrogativi che si pone chi si avvicina per la prima volta a questo nuovo e sostenibile modo di “andare per mare”,  una breve guida sulle caratteristiche ed i vantaggi delle imbarcazioni elettriche, senza tralasciare indicazioni alcuni modelli attualmente presenti sul mercato.

Tra i principali caratteristiche  che rendono conveniente oltre che “buono per l’ambiente” l’acquisto o l’utilizzo di imbarcazioni elettriche vi sono:

Massima sostenibilità

Le imbarcazioni elettriche  non inquinano, non consumano carburante  e navigano ad “emissioni zero”. Si ricaricano con l’energia proveniente dalla rete elettrica, ma è possibile utilizzare anche  fonti rinnovabili per la loro ricarica  non producendo in questo modo alcun impatto ambientale. A tale proposito dai Cantieri Colombo Spa, produttori del Super Indios 24 elettrico affermano “Se tale tipologia di imbarcazione venisse ormeggiata in un porto con propria produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ci troveremmo di fronte a un sistema portuale e di navigazione totalmente a impatto zero. E' tutto realizzabile, è tutto già possibile.”

Silenziosità

Le imbarcazioni  elettriche hanno un livello di rumorosità quasi pari a zero e comunque di molto inferiore rispetto alle barche a motore. Assente  è anche la produzione di fumi di scarico e degli odori ad esso dovuti. Capacità di abbattere al massimo il moto ondoso. Tutto a vantaggio della tranquillità della nostra e dell’altrui navigazione.

Bassi costi di gestione

Le barche elettriche sono estremamente economiche da gestire. Il costo di una ricarica elettrica è irrisorio se comparato con gli attuali costi del carburante. Una barca elettrica può essere completamente ricaricata per pochi euroal giorno.

Una ricarica completa offre in media un’ autonomia di 8 ore ad una velocità di crociera di 4 nodi (circa 7 kmh) o di 4 ore a velocità di 6 nodi/ 11 kmh. Facendo le somme, una singola carica completa è utilizzabile per percorrere circa 30-50 Km. Si tratta naturalmente di valori medi, per quelli di ciascun modello è necessario far riferimento ai dati  dichiarati dal produttore.

Anche il costo di manutenzione, seconda voce di spesa per la gestione di un’imbarcazione, dopo il costo del carburante, è molto ridotto. Ciò per via della semplicità costruttiva del motore elettrico rispetto al tradizionale motore a combustione. In quest’ultimo sono presenti un maggior numero di parti soggette ad usura.

Per avere un’idea più concreta di prestazioni e prezzi delle imbarcazioni elettriche, ecco i dati diffusi da alcuneaziende produttrici.

Il modello di imbarcazione elettrica proposto dal cantiere Giacomo Colombo S.p.A. di Bene Lario (CO), in collaborazione con il dealer austriaco Ortner Boote, si chiama Super Indios 24. Può ospitare 8 persone ed utilizza un motore elettrico di elevata potenza (95 cavalli). In meno di sei ore si può fare il pieno di energia utilizzando un doppio circuito di carica che permette di collegarsi a due prese di banchina. Nell’uso comune, procedendo a diverse andature, l’autonomia supera in media le 4 ore. Alla velocità di crociera di 11 nodi si possono percorrere circa 25 miglia. Il costo dell’imbarcazione è piuttosto elevato circa 148.000 euro perché si tratta di un modello prodotto su richiesta e per ora unico. Ma dall’azienda ci dicono: Il prezzo è più elevato del modello con motore a benzina da 225 cavalli (92.000 Euro), ma se il mercato si sviluppasse, i due prodotti potrebbero avere costi più simili” E per quanto riguarda i consumi: “La spesa per il carburante sul modello a benzina dipende dal suo utilizzo; supponendo lo stesso impiego della versione a batterie (una carica attualmente dura 25 miglia nautiche = 46,3 km) può essere stimato intorno ai 50 Euro, mentre per il modello elettrico la corrente elettrica per ricaricare le batterie è quasi sempre compresa nel costo del posto barca (quindi gratuita) e comunque il suo costo è irrisorio.”

Al Midro, prima edizione dell’evento che Milano dedicherà alla nautica sostenibile a partire da oggi e fino a domenica 8 maggio, i Cantieri Nautici Feltrinelli di Gargnano (BS) presenteranno 2 modelli della Frauscher, azienda austriaca di cui sono importatori per l’Italia: le barche sono il 560 Valencia elettrico ed il 686 Lido Ibrido. Per il Valencia 560 si tratta di un debutto assoluto: è la prima barca elettrica Frauscher importata dalla Nautica Feltrinelli in Italia. Il prezzo del runabout che può ospitare cinque persone parte da 27.700 euro. La velocità massima è di 8 km/h e la sua autonomia è pari a 5 ore all’80% della velocità raggiungibile. Se si decide di abbassare la velocita' l'autonomia chiaramente aumenta, tendenzialmente in modo proporzionale.

Si rivolge invece ai professionisti del trasporto passeggeri, la gamma elettrica Nyami di V-projects, azienda belga specialista del settore della navigazione sostenibile. Le loro imbarcazioni elettriche che possono ospitare dalle 12 alle 150 persone, sono equipaggiate con batterie al litio fosfato di ferro che assicurano un buon rapporto peso/potenza, tutto a vantaggio della velocità. A proposito delle prestazioni il direttore commerciale per l’Italia di V-projects afferma  “Con una notte di ricarica, (circa  6/8 euro) abbiamo 8 ore di lavoro continuative a velocità di crociera, in poche parole: zero carburante, zero inquinamento ambientale, zero inquinamento acustico”.

Continental lancia Taraxagum, il primo pneumatico in gomma di tarassaco

 

nuovi pneumatici, ancora sperimentali, sono fabbricati utilizzando per la mescola del 
battistrada il Taraxagum al posto della convenzionale gom
manaturale.

Continental ha raggiunto un importante traguardo nel proprio progetto di ricerca relativo all'impiego industriale della gomma di tarassaco per la produzione di pneumatici. In occasionedell'Esposizione dei veicoli commerciali di Hannover, Continental ha presentato i primi pneumatici sperimentali realizzati con questo innovativo materiale, battezzandoli con il nome di Taraxagum, dalla denominazione botanica del tarassaco (Taraxacum).I nuovi pneumatici sperimentali sono fabbricati utilizzando per la mescola del battistrada il Taraxagum al posto della convenzionale gomma naturale, il che ha consentito a Continental di compiere un ulteriore passo avanti verso il raggiungimento dell'obiettivo di conferire alla produzione di pneumatici maggiore sostenibilità e indipendenza dalle materie prime tradizionali.“Dopo anni di lavoro nel campo dello sviluppo, in collaborazione con l'Istituto Fraunhofer, siamo lieti di annunciare che il primo pneumatico in gomma di tarassaco è pronto per la prova su strada. Per sfruttare al meglio le materie prime prodotte finora, abbiamo deciso di realizzare pneumatici invernali per autovetture, in quanto questi contengono proprio una percentuale elevata di gomma naturale”, spiega Nikolai Setzer, membro del Consiglio di Amministrazione di Continental a capo della divisione Pneumatici.Continental si propone di promuovere l'impiego industriale della gomma di tarassaco e avviarne la produzione in serie nel corso dei prossimi 5-10 anni.Gli pneumatici verranno testati sui circuiti di prova del Contidrom, vicino ad Hannover e ad Arvidsjaur, in Svezia. Come osserva Setzer, “si tratta di un passaggio estremamente importante, perché Continental non accetta compromessi in termini di prestazioni”.
“Il processo di sviluppo del Taraxagum si è rivelato finora estremamente promettente e Continental continuerà a portare avanti questo percorso di industrializzazione in collaborazione con i propri partner. Siamo convinti che i risultati delle nostre ricerche verranno confermati dai test sui pneumatici e che questi ultimi saranno perfettamente in grado di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati in termini di prestazioni” aggiunge Andreas Topp, responsabile dello Sviluppo Materiali e Processi e dell'Industrializzazione in Continental.
Grazie ad approfondite ricerche svolte in collaborazione con l'Istituto Fraunhofer di biologia molecolare ed ecologia applicata (IME), il Julius Kühn-Institute e Aeskulap GmbH, azienda specializzata nella coltivazione di piante, è stato possibile coltivare una specie di tarassaco russo (Dente di Leone) molto resistente e ad elevata flessibilità. L'obiettivo del progetto nel lungo periodo è quello di individuare una soluzione ecologica e conveniente dal punto di vista economico, oltre che socialmente responsabile, per rispondere alla crescente domanda di gomma naturale. Il tarassaco russo viene coltivato in terreni precedentemente inutilizzati delle regioni temperate di tutta Europa, che si trovano anche in prossimità degli stabilimenti di pneumatici di Continental. Ciò consente di ridurre le distanze di trasporto e, di conseguenza, l'impatto ambientale del processo di produzione. A maggio 2014 il progetto della gomma di tarassaco ha vinto il premio GreenTec Award, prestigioso riconoscimento in materia di ambiente ed economia, per la categoria Automobility.

fonte:  www.e-gazette.it

Best practice
Ad Oslo i rifiuti alimentari diventano biocarburante. 
Il trasporto pubblico di Oslo diventa sostenibile grazie al riciclo dei rifiuti alimentari
A partire dal prossimo anno saranno ancora di più gli autobus della capitale norvegese alimentati con bio-carburante. Ad oggi esistono già 65 eco-bus attivi per le strade cittadine, riforniti però con metano ottenuto dai fanghi dell’impianto di trattamento delle acque grigie municipali. Il nuovo progetto dell’amministrazione mira ad ampliare la propria offerta di veicoli ecosostenibili e per riuscirvi ha deciso di realizzare una nuova centrale di produzione in grado di trattare 50.000 tonnellate di rifiuti alimentari ogni anno e di riconvertirli in carburante ecologico per 135 autobus municipali nonché in biofertilizzante sufficiente per circa 100 aziende agricole locali di medie dimensioni.

Secondo Anna-Karin Eriksson, direttore della municipalizzata Waste-to-Energy Agency (EGE), la riconversione a biogas degli autobus pubblici non solo avrà effetti positivi sulla qualità dell’aria, ma porterà anche ad una sensibile riduzione dell’inquinamento acustico, dal momento che tali veicoli saranno particolarmente silenziosi. Il nuovo impianto otterrà ottime prestazione anche in ambito di quantità di carburante prodotto, si è calcolato infatti che riuscirà a produrre l’energia equivalente a 4 milioni di litri di carburante diesel, con un notevole risparmio per le tasche dei cittadini.

La centrale, che si avvarrà di un processo noto come idrolisi termica, una volta entrata nel pieno della sua attività nel 2013, riuscirà a fornire all’azienda degli autobus locale biogas sufficiente per almeno 200 mezzi.
Fonte: rinnovabili.it

Mobilita' urbana sostenibile: il progetto Musa

Destinato alle regioni del Mezzogiorno, mira a creare una rete di scambio tra Pa, cittadini e privati

TRASPORTI - 07 marzo 2012

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha formalmente avviato il Progetto Musa (Mobilità urbana sostenibile e attrattori culturali), realizzato tramite l'utilizzo dei fondi del Progetto Europeo Pon Governance e Azioni di Sistema Fse 2007-2013, attraverso l'affidamento al consorzio composto da Isfort, Fondazione Cittalia, Anci ComuniCare e Cles.

Destinatari principali di Musa sono i comuni delle quattro regioni dell'Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), con attività specifiche su otto aree pilota: Bari, Lecce, Cosenza, Reggio Calabria, Salerno, Pozzuoli-area Flegrea, Siracusa-distretto di Taormina.

Obiettivo del progetto è favorire e coinvolgere le Pubbliche amministrazioni nella pianificazione di efficaci e innovative politiche per la gestione della mobilità urbana e degli attrattori culturali. Al centro del progetto la creazione di relazioni stabili e scambio di buone pratiche tra le amministrazioni delle aree urbane, al fine di produrre un concreto miglioramento dell'ambiente urbano e di conseguenza della qualità della vita dei cittadini.

Il progetto Musa mira a raggiungere gli obiettivi mediante una serie di azioni: il rafforzamento delle competenze specifiche interne alle Amministrazioni locali; il coinvolgimento dei cittadini, attraverso strumenti di dialogo e partecipazione attiva, nell'interscambio della conoscenza e dei fabbisogni tra soggetti pubblici e privati presenti sul territorio; lo scambio di buone pratiche con le realtà virtuose nazionali ed europee; la realizzazione di attività di promozione territoriale degli attrattori culturali, finalizzate a stimolare la capacità delle pubbliche amministrazioni di assicurarne la fruizione attraverso sistemi di trasporto sostenibili; infine la creazione di una rete stabile di soggetti preposti all'implementazione dei Piani di mobilità sostenibile.

Regolare la mobilità e renderla a misura di cittadino: è questo lo scarto innovativo su cui il progetto intende proporsi. In particolare con Musa si ambisce a implementare meccanismi di rete e partnership in grado di portare all'elaborazione di piani del traffico ampiamente condivisi, destinati a elevare la qualità della vita nelle città e a valorizzare le potenzialità di sviluppo connesse a una gestione sostenibile degli attrattori culturali. Il progetto fornirà strumenti tecnici specifici per rafforzare la capacità delle Amministrazioni locali di governare i processi di mobilità urbana, in particolare attraverso la redazione di Piani integrati della Mobilità (Pum) costruiti sui fabbisogni di trasporto del cittadino/lavoratore/utente e dell'industria turistica locale.

Fonte: tecnici.it


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