“Abbiamo già registrato i primi successi”. Kaia Burgess, inviato speciale del Times e
giornalista che per primo ha lanciato la campagna Salvaiciclisti sul
quotidiano londinese, ha raccontato la nascita e gli sviluppi del
movimento per la sicurezza di chi si muove in bicicletta nelle città
europee. “Abbiamo dato vita a un grande dibattito in parlamento, abbiamo
ricevuto il sostegno del primo ministro, ma abbiamo anche ottenuto
l’installazione di specchi ai semafori a Londra. Rimane ancora molto da
fare, soprattutto in ambito europeo: serve un accordo e un impegno da
parte di tutti i governi”. Burgess è intervenuto all’incontro organizzato dallaGazzetta dello Sport, in concomitanza con la presentazione della Milano-Sanremo, dal titolo 'La bicicletta e la sicurezza nella città: #salvaiciclisti', a cui hanno partecipato anche Renato Di Rocco (presidente di Federciclismo), Filippa Lagerback (conduttrice televisiva), Pierfrancesco Maran (assessore Mobilità del Comune di Milano), Andrea Monti (direttore della Gazzetta dello Sport) e Paolo Pinzuti (coordinatore italiano della campagna #salvaiciclisti). Per quanto riguarda la campagna in Italia, ha spiegato Pinzuti, “stiamo raccogliendo anche noi qualche successo: 60 parlamentari hanno aderito all’iniziativa e gran parte dei sindaci hanno dichiarato la loro disponibilità ad aiutarci. Adesso dobbiamo lavorare per espandere il movimente e ottenere risultati concreti”. L'appuntamento di
Milano rientra all’interno della mobilitazione italiana lanciata a
sostegno della sicurezza nell'uso urbano della bicicletta che ha preso
le mosse dall’appello pubblicato sul Times i
primi di febbraio. Un appello circolato velocemente su tutti i social
network, diventando un fenomeno virale. Il messaggio da trasmettere è
tanto semplice quanto chiaro: fare qualcosa, come cittadini e
istituzioni, per fermare gli incidenti che si verificano sempre più
spesso nelle nostre città, molti dei quali mortali. Secondo un recente
studio del gruppo assicurativo Generali, iogni giorno in Italia 38
ciclisti rimangono coinvolti in incidenti stradali, concentrati
soprattutto in Lombardia (dieci incidenti al giorno), Emilia Romagna
(otto) e Veneto (più di cinque). tratto da Repubblica.it |