![]() di Chiara Greco Pedalare, si sa, non è proprio cosa alla portata di tutti. Nonostante le città siano piene di ciclisti che sfrecciano dal centro alle periferie – e i movimenti salvaciclisti stiano spopolando tra sportivi e amanti del verde e semplici curiosi – l’uso della due ruote è sempre troppo poco diffuso. Complici le difficili situazioni di traffico urbano, la pigrizia e, a volte, gli impegni pressanti del quotidiano, i ciclisti devono affrontare non poche complicazioni per usare in tranquillità il proprio mezzo di trasporto preferito. Non solo fretta e poca sicurezza delle strade, ma anche la piaga dei furti diffusa in molti centri italiani ed esteri, sono solo alcune delle difficolà legate a quella che non è solo una buona abitudine ma che, per molti, sta diventando una vera e propria necessità. Così non si contano gli esempi di chi cerca di proporre soluzioni fattibili per i ciclisti. PER SAPERNE DI PIU’: IoRicreo: perché riciclare può essere un giocoUn esempio, tra tanti, è la possibilità di targare il proprio mezzo a due ruote. In molti comuni italiani la prassi è già sperimentata e, anche se non elimina il problema dei furti, è la piena dimostrazione di quanto i mezzi a due ruote siano diventati indispensabili per molti. Non tutti però la pensano così e c’è anche chi, del girare in bicicletta, a bordo di semplici due ruote, di mountain bike superaccessoriate o di moderne bici elettriche, continua a fare un vanto ma anche un vero e proprio stile di vita. Oltre che mezzo di trasporto, la bicicletta rappresenta anche uno stile di vita legato alla sostenibilità ambientale: un esempio in questo senso viene dal Brasile, dove un artista e inventore uruguaiano ha deciso di intraprendere un vero e proprio business che ha proprio le biciclette come protagoniste. Da una montagna di rifiuti può nascere una bicicletta? La risposta è affermativa, a dimostrarlo è Juan Muzzi che ha sviluppato un metodo per produrre biciclette con un telaio ottenuto riciclando ogni genere di plastica impiegando, per ogni mezzo, poco più di un centinaio di bottiglie in Pet. Il progetto Muzzicycles, al bivio tra il commerciale e l’ambientalista, ha consentito a Muzzi di brevettare un vero e proprio modello di “ri-cicletta” ecologica in stile minimal – tinta unita, nessuna saldatura e niente vernici – in vendita a circa 140 dollari l’una. NOVITA’: Econyl, indumenti eco realizzati con le reti da pesca abbandonateSecondo i dati forniti dall’azienda la produzione annua è di 132 mila telai riciclando oltre 15 milioni di bottiglie di plastica, con un risparmio di 980.732 kg di petrolio e 2.738.227 kg di CO2. A Juan Muzzi l’ambizione non fa difetto: “L’idea è di raggiungere 20 milioni di persone, tutti quelli che che vivono sotto la soglia della povertà in Brasile“. E intanto le sue ricerche non si fermano, l’obiettivo è creare bici sempre più leggere e sempre più economiche. Vale la pena di riflettere sull’ennesimo esempio concreto di design eco-sostenibile che potrebbe rappresentare una buona idea per chi di ruote, quando pensa ai mezzi di trasporto, ne ha in mente sempre e soltanto due. IL PROGETTO |